21 maggio 2008

Cosa leggere - Grandi libri

Stando così le cose in Italia, due problemi mi stanno particolarmente a cuore.

Prima di tutto, la sistematica sottovalutazione del merito e della competenza, che da trent'anni ci fa perdere competitività nel mondo.

Poi, la trasmissione del sapere. Che è un effetto della sottovalutazione del merito, come si vede dai meccanismi di selezione a livello di docenze universitarie, a livello di quadri politici, e di management in una parte consistente del settore pubblico. Ma che è anche una concausa del declino della competitività italiana. I paesi in cui si studia poco e male vanno sempre peggio, in una economia mondiale basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Cosa leggere. Nel sessantotto avevo dieci anni, ma il clima culturale degli anni seguenti vedeva con sospetto la tradizione, si amava piuttosto la rottura degli schemi. In quel contesto, la proposta di percorso culturale formulata da Mortimer Adler (negli Usa, prima metà del novecento) non mi era arrivata. E se fosse arrivata, l'avrei guardata con molto sospetto. Sbagliavo.

Adler proponeva un percorso di apprendimento basato sulla lettura dei Grandi Libri, in una certa sequenza. La scelta dei libri e della sequenza è certamente incompleta, e riflette uno specifico punto di vista (quello di Adler) e una specifica cultura (quella statunitense della prima metà del secolo scorso). Ma la lista di Adler ha tre vantaggi:
  1. fornisce una guida sintetica, che la scuola a miei tempi non dava in modo altrettanto efficace
  2. include testi sia "umanistici" che "scientifici", contribuendo a superare la distanza tra le due culture
  3. non contiene testi mediocri o scadenti.
Nella situazione attuale della scuola e della cultura in Italia, l'elenco dei Grandi Libri di Adler può essere un buon punto di partenza. Purtroppo, l'elenco aggiornato è in Wikipedia edizione inglese. Un elenco in italiano, anche se riferito ad una versione precedente, è curato da Valentino Sossella.

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